Quest’anno celebriamo 25 anni della nostra missione in India. Venticinque anni sono una tappa molto importante e così, nonostante il covid 19, abbiamo voluto celebrarlo in due differenti momenti: uno tra di noi e uno condividendo la nostra gioia con gli altri.
Il primo momento è stata l’assemblea: dal 9 all’11 ottobre, le nostre due comunità dell’India si sono radunate per prepararsi a questa celebrazione in un modo significativo. Abbiamo diviso l’assemblea in due momenti:
All’inizio dell’assemblea Sr Marina Zinnanti, referente della Circoscrizione indiana, ha sottolineato gli atteggiamenti da avere per un lavoro fruttuoso: apertura, sincerità e impegno.
Sr Marina Z. e Sr Motcha A. Sebastian hanno presentato la vita della missione di questi 25 anni. Ci hanno narrato le gioie, l’entusiasmo, le fatiche, le difficoltà, gli scoraggiamenti delle sorelle fin dagli inizi e ci è sembrato di essere sempre state presenti con loro. Abbiamo ricordato le prime sorelle, Sr Genoveffa e Sr Rosaria che, senza conoscere la lingua e la cultura si sono rese disponibili perché il carisma nazareno-bonilliano arrivasse così lontano e prendesse vita tra noi.
Come ogni anno, per noi l’ Ottobre Missionario diventa un’opportunità per incentivare le nostre relazioni che ci portano oltre oceano. Il tema di quest’anno: “Eccomi manda me! Tessitori di fraternità…” ci ha particolarmente sensibilizzato nel comprendere che cosa possa significare rispondere alla chiamata del Signore, e chi sono coloro che concretamente dicono il loro “Sì ” a questa chiamata.
Anche noi spesso cantiamo: “Eccoci, Signore, manda noi, ... per amare, se lo vuoi, i fratelli nel tuo nome … Tu manda noi… se vuoi…”
Questo ritornello ci fa ricordare che anche noi, come il nostro Beato Padre Fondatore Pietro Bonilli pur desiderando di conoscere queste terre di missione non potremmo mai realizzare questo sogno…… ma possiamo essere missionari dove il Signore ci chiama a vivere ogni giorno, lontane dai nostri cari familiari. Abbiamo realizzato un grande telo e con impegno ci siamo messe all’opera cercando di tessere con tanti colori le trame. Ci è stato spiegato che essere “tessitori di fraternità”, per noi che viviamo in questa grande famiglia di Villa Nazarena, è possibile, pur nella nostra diversità dobbiamo riuscire ad intrecciare le nostre risorse e le nostre potenzialità.