Come tradizione niscemese vuole, tutti gli anni, noi Laici Bonilliani insieme alle Suore della Sacra Famiglia ci prodighiamo per allestire l’Altare di San Giuseppe e, ogni sera, dal 12 al 18 marzo ci troviamo, insieme a tutti coloro che vogliono partecipare, attorno all’Altare per pregare e meditare i Vangeli che parlano di san Giuseppe, tutto ciò accompagnato da canti tradizionali dedicati al nostro Santo.
L’anno scorso tutto questo è stato interrotto, ancor prima di iniziare, a causa della pandemia, ma quest’anno non potevamo più rinunciare a festeggiare San Giuseppe e, seppure a distanza, in maniera più silenziosa, più umile lo abbiamo fatto!
Il nostro desiderio di voler realizzare comunque qualcosa è stato avvalorato dalla lettera apostolica che Papa Francesco ha scritto per il 150° anno della dichiarazione di San Giuseppe come patrono della Chiesa universale, Patris Corde; ed ecco che, in men che non si dica, il desiderio è diventato realtà.
Sentiamo rivolte a noi le parole che Dio dice a San Giuseppe: “Non temere”, e l’incoraggiamento di Papa Francesco: “Non abbiate paura”! Così noi e le nostre suore non abbiamo avuto paura ed abbiamo dato seguito a quello che ci suggeriva il cuore. Durante il settenario di preghiera, giorno dopo giorno, il piccolo Altare si andava riempiendo di tanti doni che la gente di buon cuore portava per la carità. Quanto raccolto, infatti, verrà distribuito dalle Suore a chi, in questo periodo, attraversa un periodo di difficoltà e sofferenza.
Con l’Altare di San Giuseppe, che unisce preghiera e carità, si realizza quanto diceva il nostro don Pietro Bonilli: “ La vita non è bella se non è spesa nella carità “.
Enzo e Flora Evola