Come da organizzazione Nazionale, la notte tra l'1 e il 2 Giugno 2019, anche nel Santuario del beato Pietro Bonilli, a Cannaiola (PG), ha avuto luogo una Veglia davvero singolare, partecipata, "movimentata". Preparata dalla Comunità delle Suore della S. Famiglia di Spoleto, che vive a Cannaiola, con la collaborazione di don Sem, rettore del Santuario, dei seminaristi, dell'Oratorio di Cortaccione (PG) e dei gruppi del Rinnovamento nello Spirito, la celebrazione ha avuto inizio dai "luoghi" del Beato Pietro Bonilli, cui è intitolato il Santuario. Si è snodato, così, un "pellegrinaggio" dalla cappella della Casa, a sottolineare la centralità di Cristo nella vita del Beato, all'antico tinello dell'epoca, in cui don Pietro, le prime Suore e le prime orfane condividevano la mensa, senza dimenticare i poveri, in quanto lì c'è ancora "la finestra della Provvidenza", piccola apertura che si affacciava sulla strada e su cui non mancavano mai un tozzo di pane e un po’ d'acqua per i poveri che passavano di lì.
Dal soggiorno ci siamo diretti verso "la sala missionaria", in cui abbiamo fatto memoria dell'anelito missionario del Beato, concretizzatosi solo attraverso le sue Suore. A testimonianza di ciò, in quella sala, oltre a poter ammirare i vari oggetti provenienti dalle Missioni delle Suore, è stata offerta la visione di un breve video, che ha mostrato la presenza delle Suore nelle varie Nazioni e le opere che portano avanti. In tutto l'itinerario, Parola di Dio, testi di don Pietro Bonilli e canti hanno nutrito il cuore e lo spirito.
Siamo usciti nel cortile tra la casa e il Santuario, in cui alcuni rappresentanti dell'Oratorio di Cortaccione hanno danzato, interpretando don Pietro e le prime Suore, sulle note del canto "S. Famiglia". Attorno ad un bel fuoco abbiamo proseguito con una breve liturgia della luce che ha visto come “protagonista” la Lampada della Vita, che arde davanti all’urna del Beato e che, per l’occasione, è stata accesa attingendo al fuoco, e portata sulla scalinata di accesso al Santuario da una famiglia di Cannaiola. Deposta la lampada all’ingresso del Santuario, abbiamo attraversato la porta, preceduti da don Sem e dai seminaristi. Ci ha accolti una Chiesa al buio, con la sola luce su San Marice, compatrono della Parrocchia. Ai piedi del simulacro del Santo, abbiamo ascoltato la prima testimonianza: Giacomo, entusiasta giovane spoletino che in Settembre entrerà in Seminario. La sua grinta e la sua gioia hanno coinvolto tutti lasciando la sensazione della bellezza di seguire Gesù. Dopo la sua testimonianza, si è acceso il presbiterio e il simulacro della S. Famiglia ai cui piedi, una coppia di sposi, Anna e Daniele, della Comunità di Papa Giovanni XXIII, ha dato la sua bella e coraggiosa testimonianza di vita donata in una famiglia “allargata” a 9 figli affidati loro. È stata poi la volta della luce accesa presso l’urna del Beato Pietro Bonilli, dove sr Provvidenza, delle Suore della S. Famiglia di Spoleto, ha dato la sua testimonianza sulla fedeltà del Signore lungo i suoi 25 anni di vita consacrata a Lui, comunicandoci la freschezza del carisma nazareno-bonilliano e la sua attualità.
Tutti questi passaggi sono stati accompagnati da alcuni brani musicali e da letture. Alle 23.00 circa è iniziata l’Adorazione eucaristica, animata dai canti del Rinnovamento nello Spirito e dall’offerta dell’incenso attraverso una danza liturgica indiana di sr Selvarani e sr Vinnarasi. Dopo quest’ora di intimità con Gesù e di intensa preghiera, don Sem ci ha invitati a rinnovare le promesse battesimale e ci ha congedati con la benedizione e l’invito ad accendere, uscendo, il nostro lumino alla Lampada della Vita, rimasta ad ardere sul sagrato, per trasmettere a tutti la luce che promana dal Santuario (locus lucis= luogo della luce), in questa notte e sempre!