Una vacanza davvero speciale

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Anche se siamo prossimi alle vacanze invernali, ci è giunta eco di una particolare vacanza estiva, di cui vi offriamo questa semplice e bella condivisione.

Quest’anno non avevamo organizzato le vacanze estive a causa di importanti e faticosi impegni familiari, ma dopo il 15 agosto sentivo il bisogno di riposare perché a breve sarebbe iniziata la scuola e come lo scorso anno, o forse ancor di più, si prevedevano disagi ed incertezze. Nasce così il desiderio di un viaggio senza vincoli di orari ed itinerari…abbiamo utilizzato l’auto per spostarci in piena libertà, visitato i luoghi turistici più significativi lungo il tragitto e dopo qualche giorno abbiamo raggiunto la meta principale: i piccoli centri di San Lorenzo, Trevi e Cannaiola, luoghi che desideravo visitare da tempo dove è nato, cresciuto e dove è germogliata l’attività missionaria di Don Pietro Bonilli, un santo che sin da piccolina ho imparato ad ammirare tramite i racconti della nonna paterna.

La nonna Sara all’età di 2 anni (1903), orfana di padre e più piccola di quattro fratelli, è stata accolta nell’orfanotrofio di Agira dove il Bonilli in persona, alcuni anni prima, aveva accompagnato le prime suore della Sacra Famiglia per accudire i bambini bisognosi di assistenza materiale ed affettiva. La nonna raccontava di esser vissuta in collegio per ben 19 anni, fino al raggiungimento della maggiore età, che ai tempi era 21 anni, e di aver conosciuto il Bonilli durante una visita alle sue suore ad Agira. I racconti della nonna Sara erano pieni di gratitudine per tutte le suore che con tanta cura l’avevano cresciuta, accudita ed amata e con le quali aveva trascorso i primi anni della sua vita che, come tutti sappiamo dagli studi psicologici e pedagogici, sono importantissimi per il futuro di ogni persona. Raccontava di aver frequentato la scuola che, per quei tempi, non era cosa di poco conto nelle famiglie disagiate, di aver imparato il ricamo e l’uncinetto col quale era diventata una vera maestra. Spesso canticchiava lodi al Signore e recitava preghiere imparate all’orfanotrofio o semplici giaculatorie, “i raziuneddi” diceva lei. Mi raccontava che era talmente affascinata dalla sua vita trascorsa con le suore che di tanto in tanto, da giovinetta, si accendeva in lei il desiderio di consacrarsi al Signore, ma la preghiera l’ha sicuramente aiutata a prendere la giusta decisione per la sua vita…la scelta della famiglia, accudita con dedizione e passione e ispirata ai sani principi della Sacra Famiglia, è stata evidentemente dettata dall’educazione ricevuta nell’orfanotrofio piena sì di tanto amore, ma anche ricca di lavoro e norme di comportamento corrette e precise, principi tramandati a noi nipoti che speriamo di continuare a far propri e seminare per le future generazioni. Ringrazio per l’ospitalità ricevuta a Trevi l’affettuosissima suor Salvina, una mia compaesana, e a Cannaiola la premurosa suor Lucia, la sorridente giovane suora congolese Jasmine, la gentile suor Consolata e la loquace suor Rosita, che per qualche anno ha prestato servizio ad Agira, la quale in pochi minuti ci ha resi partecipi della sua intensa esperienza di “donna consacrata”. Anche il breve colloquio con padre Sem mi ha dato tanta serenità come tutti i sacri luoghi visitati, piccoli centri, ma grandi generatori di energia, armonia e pace. GRAZIE alla SACRA FAMIGLIA, al beato Pietro Bonilli e a tutta la sua FAMIGLIA.

                                                                                             Con immensa gratitudine

                                                                                                            Sara Petronaggi

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